🎬 Sui passi di Wes Anderson

🎶 “Vorrei vivere in un film di Wes Anderson”, recita così la canzone de "I Cani", e basta aver visto almeno un film del regista texano per capirne il motivo. 𝗜 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗵𝗶 𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗶𝘁𝘁à 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗪𝗲𝘀 𝗔𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻 𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗶 𝘀𝘂𝗼𝗶 𝗳𝗶𝗹𝗺 sembrano sospesi tra finzione e realtà e seguono tutti lo stesso codice stilistico: colori pastello, linee grafiche e simmetria quasi ossessiva. Questo stile visivo è così definito e riconosciuto da diventare un genere a sé, consolidatosi nel corso della sua carriera iniziata con il cortometraggio 𝗕𝗼𝘁𝘁𝗹𝗲 𝗥𝗼𝗰𝗸𝗲𝘁 fino ad arrivare al recentissimo 𝗔𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼𝗶𝗱 𝗖𝗶𝘁𝘆. 🌵 𝗔𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼𝗶𝗱 𝗖𝗶𝘁𝘆, 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁à 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗮 Il film è ambientato negli anni Cinquanta in una città immaginaria nel deserto degli Stati Uniti; come per altri suoi film, Anderson ha preso spunto dalla realtà. Strade, sale cinematografiche e teatri, rive di laghi, atrii di antichi palazzi, binari ferroviari e reception di hotel: tutto viene trasformato in opere d'arte grazie a punti di vista unici, palette cromatiche sorprendenti e una qualità estetica inconfondibile diventata sinonimo di wesandersoniano. 📸𝗗𝗮𝗹 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗮𝗹 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼 📚 𝗪𝗮𝗹𝗹𝘆 𝗞𝗼𝘃𝗮𝗹 gestisce un account su Instagram chiamato 𝗔𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗹𝘆 𝗪𝗲𝘀 𝗔𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻. Questo account raccoglie immagini di luoghi in tutto il mondo che richiamano l'iconica estetica del regista cinematografico. Da questo profilo social, Koval ha tratto un libro intitolato 𝗪𝗲𝘀 𝗔𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻, 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗮𝘀𝗼, che presenta foto da ogni angolo del mondo, inclusa l'Italia. Prendendo spunto dal libro, sono andata alla ricerca di questi luoghi reali, che, grazie alla loro palette di colori, al loro design e all'atmosfera retrò, sono in grado di trasportarci nel mondo onirico del regista. 🏰𝗜𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗺𝗶𝗻𝗶𝘁𝗼𝘂𝗿 𝗻𝗲𝗶 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗵𝗶 𝗱𝗶 𝗪𝗲𝘀 𝗔𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻 L' 𝗢𝗿𝗮𝗴-𝗛𝗮𝘂𝘀 è un edificio amministrativo e commerciale nel centro storico di Monaco di Baviera; la facciata esterna rosa pastello in stile neorinascimentale possiede proprio quell'estetica vintage che ritroviamo in Grand Budapest Hotel. Il 𝗕𝗮𝗿 𝗟𝘂𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗼𝗻𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗣𝗿𝗮𝗱𝗮🍸 a Milano è stato progettato dal regista americano, prendendo ispirazione dai tipici bar milanesi degli anni '50, con tavoli in formica verde pallido, pavimento rosa maculato, flipper e jukebox. In Vietnam, c'è una stazione ferroviaria🚂 che doveva collegare la vasta pianura di Phan Rang alle colline di 𝗗𝗮𝗹𝗮𝘁. Oggi, dopo un restauro attento, la stazione è stata riportata al suo antico splendore, e la sua palette di colori sgargianti (tra cui il giallo) ricorda il set di The French Dispatch. Gli appassionati di Wes Anderson ameranno l'atmosfera vintage del 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗕𝗼𝗻𝗰𝗶 🎭di Cesena, e siamo certi che persino Margot Tenenbaum lo avrebbe amato. Infine, non può mancare un faro, quello di 𝗙𝗶𝗿𝗲 𝗜𝘀𝗹𝗮𝗻𝗱 a NY