Pubblicata il: 21 Novembre 2023
VESUVIO, CANTINA SORRENTINO 🌋
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𝐂𝐀𝐍𝐓𝐈𝐍𝐀 𝐒𝐎𝐑𝐑𝐄𝐍𝐓𝐈𝐍𝐎 Tutto ha inizio nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando nonna Benigna decide di dedicarsi all’unico ettaro di terreno di proprietà della famiglia ed inizia ad occuparsi delle viti che lì crescevano. Da quel momento non se ne staccherà più, dedicando la sua vita alla vigna e trasmettendo a figli e nipoti la sua incrollabile passione. Quell’ettaro iniziale, ancora oggi coltivato a pergola e con un misto di varietà come era in uso nel passato, sono diventati quaranta, motivo per cui oggi Sorrentino rappresenta la realtà vitivinicola più grande del Vesuvio. La biodiversità presente tra i loro filari è la prova che Sorrentino segue la coltivazione biologica; non c’è da stupirsi dunque se in estate tra i filari si trovino piante del rinomato Pomodorino del Piennolo, un particolare pomodoro tipico del Vesuvio – buonissimo -, mentre in inverno vengono privilegiate coltivazioni come fave e piselli. “Vitigni autoctoni”, è quasi un mantra per la famiglia Sorrentino. Benny, l’enologa, la sorella Maria Paola, il fratello Giuseppe e il papà Paolo sono giustamente fieri di questa loro scelta, dettata dalla volontà di valorizzare il territorio attraverso le uve che con il tempo meglio si sono adattate al vulcano. Piedirosso, Aglianico, Caprettone, Falanghina ed una piccola porzione di Catalanesca, varietà bianca anch’essa ricoperta da poco, hanno trovato nel terreno ricco di sostanze minerali e povero di sostanze organiche il loro habitat ideale e nelle mani di Benny lo strumento per diventare ottimi vini. Il piede franco garantisce poi una longevità notevole e nella vigna originaria, quella in cui Benigna iniziò la sua vita contadina, si possono trovare viti centenarie ancora produttive. La terrazza in cui si effettuano le degustazioni si affaccia direttamente sui vigneti e sul meraviglioso paesaggio del golfo di Sorrento e di Capri. E non aggiungiamo altro, perché le parole in questo caso non servono e non sarebbero sufficienti per descrivere quello che vedono gli occhi. La degustazione, accompagnata da un tagliere di formaggi e salumi campani e dall’olio EVO Donnangela prodotto dagli ulivi della tenuta, è stata una dolce camminata tra i vitigni del Vesuvio; abbiamo iniziato con il DòRè, Spumante del Vesuvio ottenuto da Caprettone e Falanghina, continuato con il Caprettone Benita ‘31, fresco e sapido, proseguito con il Lacryma Christi Vigna Lapillo bianco da Caprettone e Falanghina ed il Lacryma Christi Vigna Lapillo rosso, da Piedirosso e Aglianico. Il Frupa, penultimo assaggio da Piedirosso 100%, è un vino che con la sua sapidità e mineralità rappresenta al meglio le potenzialità del vitigno e del terroir, ed il Don Paolo, l’ultimo da Aglianico 100%, è caldo e morbido, un vino da meditazione.
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Email info@sorrentinovini.com
Per la visita e la degustazione, la prenotazione è obbligatoria.
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