Pubblicata il: 5 Novembre 2024

La Marmolada. Regina delle Dolomiti

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Descrizione

Nel silenzio della grandiosità degli scenari dolomitici, con i 3343 m della Punta Penia, ecco la Regina delle Dolomiti, la Marmolada. Solenne, maestosa si presenta la cima più elevata delle Dolomiti, ammantata da un vasto ghiacciaio che con le sue acque alimenta il lago di Fedaia, bacino artificiale accanto all’omonimo passo. In un panorama spettacolarmente aperto, con vedute da mozzare il fiato, il Passo Fedaia non è certo passato inosservato agli appassionati di ciclismo, disposti a percorrerne anche i tratti più impervi pur di trovarsi al cospetto del ghiacciaio della Marmolada, a 2057 m di quota. È lo stesso scenario dolomitico quello che in una conca di rilievi boscosi, l’Agordino, inquadra affascinanti borghi come Rocca Pietore e Agordo, che con le Dolomiti condividono senza soluzione di continuità aree tra le più ricche di risorse naturalistiche dell’arco alpino.


Solo chi sceglie di salire sul Sass Pordoi, raggiungibile dall’omonimo passo con una moderna funivia, può comprendere la complessità e la grandiosità delle Dolomiti. Abbracciare con lo sguardo «l’opera architettonica più bella del mondo», come le definì Le Corbusier, o assistere verso il tramonto all’“enrosadira”, quando le cime si tingono di sbalorditive tonalità che sfumano dal rosa all’arancione, fino al viola, consentono di capire perché le Dolomiti siano state iscritte tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. In questo contesto, nella magia dei giochi di luce e ombra che proiettano sulle sue impressionanti pareti verticali, la cima avvolta dal più esteso ghiacciaio del territorio dolomitico, si staglia imponente la Marmolada, la vetta più alta delle Dolomiti. Non stupisce, dunque, se sin dai primi dell’Ottocento abbia sedotto temerari alpinisti desiderosi di conquistarla, traguardo raggiunto per la prima volta nel 1864 dall’austriaco Paul Grohman. È montagna di contrasti la Marmolada, con le sue vette vertiginose dalle quali si aprono incomparabili vedute panoramiche, le pareti incise da sembrare opere d’arte, i dirupi mozzafiato, il fantastico ambiente lunare del Sass Pordoi, i paesaggi sbalorditivi del Passo Fedaia e dell’omonimo lago. Poi lo scenario cambia, e alle pendici della Regina delle Dolomiti il paesaggio assume forme più dolci, ondulate coperte da prati e da rilievi ammantati da boschi. Siamo nel territorio storico dell’Agordino, all’interno della valle del Cordevole, una conca estesa tappezzata di piccoli, graziosi borghi tra i quali Agordo, il centro principale dalle origini antichissime, in passato fiorente polo minerario, fornitore di materia prima per le spade bellunesi, l’arsenale e la zecca veneziana, oggi fiero di contribuire all’economia locale con la produzione di occhiali. Ha origini antiche anche Rocca Pietore, punto di partenza di escursioni di rilevante impatto naturalistico, dal 2016 nel novero dei Borghi più Belli d’Italia e dal 2018 riconosciuto dal Touring Club Italiano tra i borghi eccellenti dell’entroterra italiano e per questo insignito della Bandiera arancione.

Luoghi dell'esperienza

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Punto d'interesse

CVP6+QJ Canazei, Autonomous Province of Trento, Italy

Punto d'interesse

Agordo

UFFICIO TURISTICO
Via XXVII Aprile 5
www.agordo.net

Sono le pareti delle Dolomiti che lo circondano a proteggere la storia di questo delizioso borgo, secondo alcuni studiosi già insediamento ai tempi dei Paleoveneti e dei Norici. Per certo si sa che Agordo fu importante polo minerario e che fin dal X secolo legò le sue sorti a Belluno, come massimo fornitore di materie prime per la produzione di spade, e all’industria, all’arsenale e alla zecca di Venezia. L’estrazione di minerali si protrasse incessante fino alla metà del Novecento, poi a trainare l’economia locale giunse nel 1961 il milanese Leonardo Del Vecchio che, con l’aiuto dell’ottico genovese Fritz Rathschüler, lanciò la cittadina nel mondo dell’occhialeria trasformandola nel maggior polo produttivo di Luxottica. La storia di questi due pionieri dell’occhiale made in Agordo è narrata nel Museo dell’Ottica, allestito nelle ex scuderie della settecentesca villa Crotta de’ Manzoni, nella piazza principale. Di austera eleganza l’ottocentesca chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente, opera dell’architetto feltrino Giuseppe Segusini. Non passa inosservata per i suoi due campanili identici, che svettano nel cielo in competizione con le cime dolomitiche. E non sfugge all’attenzione neppure il considerevole patrimonio artistico custodito al suo interno: un ciclo di affreschi di Giovanni de Min e opere di Palma il Giovane e di altri artisti veneti.

Punto d'interesse

Passo Fedaia

APT VAL DI FASSA
Strèda Roma 36 - Canazei
www.fassa.com

MUSEO DELLA GRANDE GUERRA 1914-1918
Passo Fedaia
www.trentinograndeguerra.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
Fedaia, uno di quei passi dolomitici sul quale si è costruita la leggenda del ciclismo, più volte scenario delle tappe alpine del Giro d’Italia. E così gli appassionati del pedale, desiosi di emulare le imprese dei protagonisti della corsa rosa, si avventurano intrepidi lungo il Passo Fedaia macinando i chilometri di salite e discese, anche impervie, che li porteranno a quota 2057 m, al cospetto dell’incomparabile bellezza della Marmolada, che qui si specchia nel lago di Fedaia. Si tratta di un bacino artificiale delimitato da una diga e alimentato dalle acque del ghiacciaio della Regina delle Dolomiti, che nelle giornate terse si colorano di magnifiche tonalità. La Marmolada, superba regina, ma anche drammatico teatro della Prima Guerra Mondiale, passando alla storia come il “fronte dolomitico” lungo il quale si assestarono le truppe fino alla disfatta di Caporetto. Raggelanti testimonianze delle dure attività militari in alta quota sono qui tutelate nel Museo della Grande Guerra 1914-1918.

Punto d'interesse

Rocca Pietore

UFFICIO TURISTICO
Località Sottoguda
www.visitmarmolada.com

I ruderi del castello di Roccabruna, la “Ròcia” nella lingua ladina che qui si parla ancora, ci dicono che Rocca Pietore fu antico centro fortificato in epoca medievale e veneziana. Ma a farla entrare nel gotha dei Borghi più Belli d’Italia e tra quelli insigniti della Bandiera Arancione di Touring Club Italiano è lo splendido contesto naturalistico che avvolge il borgo e le sue frazioni. Uno scenario grandioso, dove vivere insolite esperienze tra cime dolomitiche, gole profonde solcate da torrenti, fitti boschi, laghi incantati. E sullo sfondo la Marmolada, parte integrante della storia e della vita quotidiana di Rocca Pietore. Nel centro del paese, l’elegante parrocchiale di Santa Maria Maddalena, tardogotica, conserva un Flügelaltar, preziosa pala d’altare lignea di scuola tirolese del 1517.