Pubblicata il: 14 Gennaio 2025

Le Dolomiti di Messner: Musei ad alta quota

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Descrizione

Altoatesino, classe 1944, secondo di nove fratelli, alpinista a cinque anni. È Reinhold Messner. Fu il padre a portarlo con sé nella sua prima scalata al Sass Rigais. Gruppo delle Odle, altitudine oltre i 3000 metri. D’altronde Rehinold era cresciuto lì, a Funes, a due passi da quelle cime. Facile intuire che presto la montagna sarebbe diventata il centro della sua vita. Messner ha compiuto imprese epiche che inevitabilmente avrebbero lasciato un segno nell’alpinismo della seconda metà nel Novecento. Nel 1970 ha perso un fratello, Gunther, sulla cima del Nanga Prabat, Himalaya. Ha raggiunto gli 8.848 metri dell’Everest nel 1978, senza l’aiutino della bombola per l’ossigeno. Ha scalato tutti i quattordici monti sopra gli 8000 metri. Se l’alpinismo fosse stato già all’epoca sport olimpico (lo sarà dal 2026) avremmo fatto il pieno di medaglie. Ha esplorato l’Antartide e, a sessant’anni suonati, ha attraversato il deserto dei Gobi. Ma ha anche preso impegni politici, diventando europarlamentare dal 1999 al 2004. Ha scritto libri e prestato il volto a spot pubblicitari. Ultima fatica di Reinhold Messner è il circuito museale Messner Mountain Museum, che lui stesso considera il suo “quindicesimo Ottomila”. Sei musei sparsi tra il Südtirol e il Cadore – inseriti a volte in contesti storici altre in edifici avveniristici – ognuno dedicato a un aspetto specifico della montagna: ambienti naturali, popoli, tradizioni e cultura, alpinismo ed esplorazioni. Sono l’MMM Firmian, nel Castel Firmiano di Bolzano; in Val Venosta ci sono l'MMM Juval, all’interno di Castel Juval, e l'MMM Ortles, a Solda; l'MMM Dolomites, sul Monte Rite nel Cadore; l'MMM Ripa, nel castello di Brunico, e l'MMM Corones di Plan de Corones.


Lasciatevi guidare, idealmente, da uno che se ne intende, di montagna. Da uno che ha iniziato a scalare a cinque anni. Reinhold Messner, altoatesino nato a Bressanone e cresciuto a Funes, a un passo dal gruppo delle Odle, ha fatto cose incredibili. Ascensioni nella neve, sul ghiaccio, tra le nuvole. Dalle Alpi alle Dolomiti e poi il resto del mondo. La sua filosofia, spesso contrastata dagli altri alpinisti, era quella di un’arrampicata “libera”, ovvero senza ausili di alcun tipo. Niente ossigeno supplementare, niente chiodi, niente sherpa (guide e portatori). Perché le montagne non siano invase, perché la natura si conservi e l’esperienza sia davvero into the wild. Così Messner ha lasciato le sue impronte su tutte le quattordici cime sopra gli 8000 metri ed è stato il primo a farlo. Nel 1970 è stata la volta del Nanga Prabat, Himalaya, con il fratello Gunther, morto lì travolto da una valanga. Nel 1978 ha raggiunto la punta dell’Everest, 8.848 metri, senza bombola d’ossigeno. Ha esplorato l’Antartide, la Groenlandia. Nel 2004, a sessant’anni, ha attraversato il deserto dei Gobi. Poi si è reinventato politico, nell’Europarlamento dal 1999 al 2004. Ha scritto una miriade di libri e prestato il suo volto e la sua voce, riconoscibilissimi tra milioni, a diversi spot pubblicitari. La montagna è sempre stata al centro dei suoi pensieri, la sua passione più grande, l’ombelico del suo mondo. Negli ultimi vent’anni Messner ha messo anima e cuore in due progetti. Il primo è la Fondazione “Messner Mountain Foundation” (MMF), in sostegno ai popoli di montagna di tutto il mondo. Il secondo è il Messner Mountain Museum, un circuito di sei musei sparsi nelle Dolomiti sudtirolesi e cadorine, volti a divulgare la conoscenza di questo ambiente a volte gentile a volte impervio. Le sedi museali si inseriscono alcuni in storici castelli, altri in costruzioni futuristiche perfettamente integrate nel paesaggio. Il cuore del circuito è a Castel Firmiano, nei pressi di Bolzano, dove si trova l'omonimo MMM Firmian che racconta della conquista di celebri vette e l’aspetto geomorfologico delle montagne. L’esposizione dell’MMM Juval, inserito nel Castello omonimo, in Val Venosta, ruota attorno alla sacralità della montagna. A Solda, ancora in Val Venosta, l'MMM Ortles, nascosto in una caverna artificiale, ci parla dei ghiacci. L'MMM Dolomites, sui 2181 metri del Monte Rite, nel Cadore, esplora le caratteristiche della roccia e l'alpinismo dolomitico. A brunico, nell’antico castello, l'MMM Ripa, si scoprono vita e tradizioni dei popoli di montagna. Tra la val Pusteria e la val Badia, a Plan de Corones, in un edificio avveniristico progettato da Zaha Hadid, l'MMM Corones è incentrato sull’alpinismo tradizionale.

Luoghi dell'esperienza

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Punto d'interesse

Messner Mountain Museum Corones

Plan de Corones, Marebbe (BZ)
https://www.messner-mountain-museum.it/it/corones/museo/

La sesta sede della galassia museale voluta da Rheinold Messner, è forse architettonicamente e paesaggisticamente la più suggestiva. Sul Plan de Corones, a 2275 metri di quota, emergono come rocce sporgenti gli aggetti dalle forme ardite progettati da Zaha Hadid. Quattro “occhi” affacciati su un paesaggio maestoso: dalle Dolomiti di Lienz a est fino all’Ortles a ovest, dalla Marmolada a sud fino alle Alpi della Zillertal a nord. Per i rivestimenti esterni e interni dell’edificio è stato utilizzato il calcestruzzo, perché facilmente plasmabile in tutte le forme e volumi desiderabili e per il suo colore che ricorda la roccia naturale. I pannelli esterni, chiari come i picchi delle Dolomiti, ripiegano all’interno del museo dove il colore diventa più scuro, come l’antracite che si trova scavando in profondità. Dentro, l’MMM Corones si sviluppa nei sotterranei della montagna, ed è dedicato all’alpinismo tradizionale, alla sua evoluzione, alle imprese trionfanti e alle tragedie consumate sui versanti del Cervino o del K2.

Punto d'interesse

Messner Mountain Museum Ripa

Vicolo Castello 2, Brunico (BZ)
https://www.messner-mountain-museum.it/it/ripa/museo

In Val Pusteria, vicinissima all’Austria Brunico è la cittadina che ospita l’MMM Ripa. E lo fa negli spazi di un castello vecchio secoli. Il castello in questione, costruito nella seconda metà del XIII secolo, è quello che sorge sul Kühbergl, collina che domina il centro storico di Brunico. Quello che vediamo oggi è il risultato dell’intervento di recupero operato dallo studio EM2 Architetti Associati degli architetti Kurt Egger, Gerhard Mahlknecht e Heinrich Mutschlechner tra il 2009 e il 2011, in funzione dell’apertura del Messner Mountain Museum Ripa. Il progetto di ristrutturazione ha conservato le volte in stile gotico, le sale rinascimentali e barocche e le pitture murarie del cortile interno e aggiunto alla costruzione originale elementi in legno grigio chiaro, in vetro e acciaio. Dentro, il percorso espositivo racconta i popoli di montagna (in lingua tibetana “ri” sta per montagna e “pa” per uomo) e la loro cultura. Il museo parla, attraverso opere e oggetti d'uso quotidiano di sherpa, tibetani, mongoli e hunza, di come queste comunità abbiano saputo adattarsi al territorio con un approccio responsabile, rinunciando al consumo e ricorrendo al mutuo soccorso.

Punto d'interesse

Messner Mountain Museum Dolomites

Monte Rite, Cibiana di Cadore (BL)
https://www.messner-mountain-museum.it/it/dolomites/museo/

Non è un caso che sia detto “Museo delle Nuvole”. L’MMM Dolomites sorge infatti sul Monte Rite, a 2181 metri di altitudine. Il forte che lo ospita fu costruito tra il 1912 ed il 1914, conquistato dagli austriaci durante la Grande Guerra, abbandonato dagli stessi nel 1918, poi rifugio di partigiani e ancora adibito a magazzino. Nel 1998 questo straordinario avamposto dolomitico viene sottoposto a un ampio intervento di recupero conservativo voluto da Reinhold Messner e operato dagli architetti padovani Enzo Silviero e Paolo Faccio. Le antiche postazioni dei cannoni, sono diventate tre punti di osservazione racchiusi in volumi architettonici irregolari in vetro per richiamare il cristallo della dolomite. Il museo è dedicato alla roccia – di cui conserva alcuni reperti di origine dolomitica, come i fossili di conchiglie claraia di 250 milioni di anni fa o quelli di felci di palma di 240 milioni di anni – e alla storia dell’esplorazione e dell’alpinismo dolomitico. Nella galleria trovano spazio quadri e opere che hanno per soggetto le Dolomiti dal romanticismo fino all’arte contemporanea.

Punto d'interesse

Messner Mountain Museum Ortles

Strada Forestale 32/A, Solda (BZ)
https://www.messner-mountain-museum.it/it/ortles/museo/

Il ghiaccio è il protagonista del Messner Mountain Museum di Solda, 1900 metri di quota. Il museo offre un vero e proprio viaggio attraverso due secoli di storia degli attrezzi da ghiaccio, dello sci, dell’arrampicata e delle spedizioni ai poli. Con un’esperienza multisensoriale, si sentono il ghiaccio scricchiolare come a 6500 metri di quota sul monte Everest, il rombo della slavina, il fragore dei ghiaccioli e dei sassi che cadono, il soffio del vento che scende dalla Sella Sud. Nello spazio espositivo si trova anche la più grande collezione di dipinti con vedute dell’Ortles. Tutto in un ambiente pensato appositamente da Reinhold Messner e l’architetto venostano Arnold Gapp. Il museo si inserisce infatti in in una moderna struttura sotterranea scavata in una piccola collina. L’accesso avviene da una grande apertura ritagliata nel muro di contenimento della collina, rivestito di pietra. Dentro, tutto è in cemento armato a vista e la luce arriva dall’alto, da una fascia vetrata che sembra proprio il crepaccio di un ghiacciaio.

Punto d'interesse

Messner Mountain Museum Juval

C/o Castel Juval, località Juval, Castelbello (BZ)
https://www.messner-mountain-museum.it/it/juval/museo/

Qui si entra in casa Messner. Sì, il castello, vecchio di secoli (è stato costruito nel 1278) è casa sua. Lui ci è entrato nel 1983 e l’ha fatto ristrutturare inserendoci elementi moderni e collezioni d'arte. Ultimo intervento architettonico, degli anni Novanta, è il tetto in vetro dall'architetto tedesco Robert Danz che copre l'ala nord del castello. Più tardi, alcuni spazi del castello sono stati adibiti a sale museali nell’ambito del circuito Messner Mountain Museum. Le sale museali raccontano la montagna e la sua sacralità. Ciò che avviene in molti popoli del mondo, che venerano monti come divinità: l'Olimpo in Grecia e l’Ararat in Tuschia, il monte Fuji in Giappone e l’Ayers Rock in Australia, il Sinai in Egitto. Così si cammina tra dipinti delle grandi montagne sacre, cimeli tibetani e maschere provenienti dai cinque continenti. Nei sotterranei sono conservate le attrezzature usate da Reinhold Messner nelle sue spedizioni.

Punto d'interesse

Messner Mountain Museum Firmian

Via Castel Firmiano 53, Bolzano
https://www.messner-mountain-museum.it/it/firmian/museo/

Il cuore del circuito museale Messner Mountain Museum è a Bolzano, nell’antico Castel Firmiano, se ne hanno notizie sin dal 945, restaurato dall’architetto Werner Tscholl secondo principi conservativi che non ne hanno snaturato l’impianto. Tra torri, sale, cortili, prati, ponticelli, soppalchi e tunnel si snoda il percorso museale, composto da ritratti, foto, cimeli, quadri, reperti e installazioni multimediali che raccontano l'orogenesi delle catene montuose e il loro disfacimento, le vette altissime più celebri al mondo e l’alpinismo, da quello degli albori a quello moderno.