Pubblicata il: 30 Aprile 2025

Domus de Janas: le case delle fate sarde 🧚‍♀️🏡

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Descrizione

La Sardegna è disseminata di siti archeologici preistorici, tra cui menhir, dolmen e costruzioni megalitiche 🪨🗿. Oggi, però, voglio raccontarvi delle Domus de Janas, letteralmente "case delle fate" 🧚✨ perché da quando le ho scoperte me ne sono innamorato e ho iniziato piano piano a visitarle tutte. Non hanno nulla a che fare, però, con Campanellino, ma nel folklore sardo, per via delle loro dimensioni, si credeva fossero abitate dalle fate. Sono invece tombe collettive scavate nella roccia, costruite da civiltà prenuragiche che hanno abitato l'isola 🏝️. Non vanno confuse con i nuraghi, che sono costruzioni in pietra 🧱 non sotterranee e apparse soltanto nel secondo millennio avanti Cristo. Queste tombe antichissime sono datate tra il Neolitico e l'Età del Bronzo (circa 4000-2000 a.C.) e sono distribuite su tutto il territorio sardo, ad eccezione della Gallura, dove prevalgono altre tipologie di sepolture megalitiche. Se ne stimano tra le 2.500 e le 3.500, sia organizzate in vere e proprie necropoli, sia isolate ⚰️. La necropoli di Anghelu Ruju, vicino ad Alghero 🏖️, comprende ben 38 tombe. Qui si può entrare fisicamente nei complessi ipogei, ma servirà fare stretching, dato che alcuni spazi sono davvero bassi e angusti. Molte Domus hanno forme articolate, altre hanno pilastri scolpiti nella roccia, ma si trovano anche false porte, gradini 🪜, focolari e soffitti a doppio spiovente, che per i ricercatori sono una sorta di riproduzione delle case dei vivi, ma per i defunti 💀. A proposito di pilastri, ce n’è uno anche a Monte Siseri, dove c'è anche una falsa porta che viene illuminata dai raggi solari 🌞, probabilmente a indicare un ingresso per l'aldilà. Questa necropoli è nota anche come S'Incantu, forse per la bellezza delle decorazioni in rosso, nero e giallo ancora visibili sulle pareti, raffiguranti vari simboli, tra cui corna di toro stilizzate, identificate come divinità maschile 🐂. La celebre roccia dell'elefante, vicino a Castelsardo, è famosa per la sua forma che ricorda appunto l’animale 🐘. In realtà, però, si tratta di una Domus de Janas e anche qui è possibile entrare ed ammirare i bassorilievi di corna taurine 🪨. Qui i morti non erano solo seppelliti, ma si praticavano anche rituali: per questo le pareti erano dipinte 🎨 e i defunti venivano sepolti con oggetti di uso quotidiano 🏺 e gioielli 💍, a testimonianza della credenza in una vita ultraterrena. Visitare le Domus de Janas per me è come prendere la macchina del tempo. Voi, invece, conoscevate già queste tombe preistoriche sarde? 🏺🏝️ Se vuoi vedere il video intero lo trovi su YouTube (link in bio). E mi raccomando, non dimenticare di seguirmi 🎥😉

Luoghi dell'esperienza

Vedi su mappa

Attrazione

Necropoli di Anghelu Ruju, Alghero, SS

Punto d'interesse

• Domus de janas di Monte Siseri I o di S'Incantu, SS

Attrazione

Roccia dell'Elefante, Castelsardo, SS

Punto d'interesse

Necropoli di Montessu, Villaperuccio, SU