Pubblicata il: 23 Aprile 2025

Colli Euganei. L’Anello ciclabile

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Descrizione

Un agevole giro in bici lungo antiche vie d’acqua che bordano il Parco regionale dei Colli Euganei, che si innalzano, conici e inconfondibili, nell’orizzonte piatto della pianura. È l’Anello ciclabile dei Colli Euganei, che dal 2012 offre 63 chilometri di strade di facile percorrenza perlopiù asfaltate, piste ciclabili, brevi sterrate, nessuna salita troppo impegnativa. Intorno sfilano castagni e macchia mediterranea, vigneti, orti e frutteti. Un universo naturale interrotto da città murate, centri termali, ville e castelli. Partite dal borgo rivierasco di Battaglia Terme alla volta di Monselice ed Este, proseguite verso Lozzo Atesino con il duecentesco Castello di Valbona per poi continuare la pedalata fino all’Abbazia di Praglia e, infine, giungere ad Abano Terme, centro termale d’eccellenza che riserva inattese sorprese.


Un tracciato di 63 chilometri che ruota intorno al Parco regionale dei Colli Euganei. Preparatevi alla vista di un orizzonte piano su cui spuntano coni verdi e boscosi mentre di fianco a voi scorrono canali, orti, frutteti e vigneti e gli scorci magnifici su borghi ricchi di fascino, castelli e ville venete che vale la pena visitare. Seguite i segnavia E2: il tracciato viaggia su strade protette lontane dalla viabilità urbana e soprattutto in piano (il dislivello maggiore, di soli 80 metri, si incontra nei pressi di Bastia di Revolon). Il manto è spesso asfaltato, quindi non serve per forza una mountain bike, ma fornitevi quanto meno di una bicicletta dotata di ammortizzatori e copertoni resistenti ai tratti meno agevoli, seppur rari. Pronti via da Battaglia Terme, con la schiera di case affacciate sul canale, il Museo della Navigazione fluviale e la parrocchiale trecentesca dedicata a S. Giacomo. Preceduta di poco dalla Villa Emo Capodilista, Monselice, un borgo “su tre piani” ove il più alto ospita il Castello, raggiungibile seguendo la suggestive via del Santuario. Segue Este, alla cui omonima famiglia nobile deve il nome. Anche qui vi è un suggestivo castello da visitare, ma pure il Museo Nazionale Atestino con reperti archeologici della zona. Anche il centro storico è un gioiellino, con piazza Maggiore salotto del paese e il Duomo di S. Tecla, che conserva importanti opere d’arte.
Ancora 8 chilometri per Lozzo Atestino: una volta giunti qui la pista ciclabile circumnaviga l’omonimo monte consentendo di raggiunge alle sue pendici il duecentesco Castello di Valbona, parte di un castello più grande di cui oggi non rimane nulla poiché fu protagonista di dispute tra fratelli e fatti sanguinosi. Si pedala per 20 chilometri per arrivare all’Abbazia di Praglia, complesso monumentale oggi autonomo che secoli fa era legato ai Benedettini di Polirone. L’ultima tappa, infine, è a 10 chilometri. L’itinerario si chiude con Abano Terme, dove rigenerarsi dopo la fatica e dove scoprire alcune chicche inaspettate.

Luoghi dell'esperienza

Vedi su mappa

Punto d'interesse

Castello di Valbona

Via Castello 2, Lozzo Atestino
castellodivalbona.eu
Condizioni di visita: ingresso a offerta

Dopo altri 8 chilometri di pedalata, si giunge a Lozzo Atestino, annunciato da Villa Lando Correr, edificio rosso a tre piani che si erge di fronte al ponte sul canale Bisatto e circondato da un ampio parco. Da qui la pista ciclabile circumnaviga il monte Lozzo consentendo di raggiungere alle sue pendici il duecentesco Castello di Valbona. Il fortilizio originariamente dipendeva da un castello più grande, che fungeva da vera residenza signorile e di cui non rimane nulla, poiché prima distrutto probabilmente da Ezzelino e, in seguito, dall’incendio appiccato da un conte che lo abitava temendo un attacco da parte dei Padovani. Al suo posto, si trova Villa Lando-Correr. Il maniero che si impone attualmente venne costruito nella seconda metà del Duecento come struttura militare volta alla difesa ed era anticamente abitato solamente da un capitano e dai soldati. Rimase coinvolto negli scontri fra Scaligeri e Carraresi, che ebbero fine solo con l’arrivo di Venezia circa due secoli più tardi. La struttura è trapezioidale e le due torri ad angolo sono esagonali, al centro sorge la torre maestra, alta 22 metri, mentre le mura raggiungono gli 11 metri. Anticamente vi era anche un ponte levatoio, perchè un vallo d’acqua circondava tutto il castello, vallo che poi venne interrato durante i lavori, quando furono ritrovate alcune palle di cannone in pietra d’Istria, verosimilmente dirette contro le mura tra il XIII e il XIV secolo.

Punto d'interesse

Monselice

IAT MONSELICE
Palazzo della Loggetta, Via Del Santuario, 6 Monselice
monseliceturismo.it

VILLA EMO CAPODILISTA
Località Rivella, via Rivella 4, Monselice
Condizioni di visita: in occasione di eventi, su prenotazione

CASTELLO DI MONSELICE
Via del Santuario 17, Monselice
castellodimonselice.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

A metà strada tra Battaglia e Monselice, in località Rivella, potreste fermarvi visitare, o quantomeno ad ammirarne l’architettura dall’esterno, Villa Emo Capodilista, splendida villa veneta di fine Cinquecento progettata da Vincenzo Scamozzi. Sorprende per l'armonia e la simmetria delle sue forme e per il suo imponente portico che si affaccia sul paesaggio circostante. Splendido poi il suo parco, con ampi campi verdi e un grande giardino all'italiana, ricco di piante secolari, che rende il complesso ancora più affascinante. Un altro aspetto interessante è la grande corte interna che rappresenta il cuore pulsante della villa. Oggi, la villa è visitabile e viene utilizzata anche per eventi culturali, mostre e cerimonie. Giunti alla città murata di Monselice, disposta su tre piani: iniziando dal basso, il nucleo medievale, borghese e discreto, è fulcro della vita cittadina, che ruota intorno alla piazza principale, piazza Mazzini. Percorrendo la via del Santuario, su cui si susseguono una serie di monumenti, si risale il colle fino a raggiungere il Castello e infine, il Santuario delle Sette Chiese. Insomma, la visita di Monselice regala da capo a piedi, anzi viceversa, notevoli scorci e architetture. A ridosso di piazza Mazzini, un’alta scalinata settecentesca porta al complesso museale di S. Paolo, costituito dalla chiesa, dal Museo della città e da un’area archeologica. Da qui parte la via del Santuario: si incontra poco dopo lo slargo su cui affaccia il Castello, che fu dimora signorile tra l’XI e il XVI secolo, ma anche torre difensiva e villa veneta. La sua parte più antica è la Casa romanica che assieme al Castelletto forma il primo nucleo abitativo. Successivamente venne costruita la Torre ezzeliniana, voluta appunto da Ezzelino III da Romano, caratterizzata dai monumentali camini a torre. Celebre è sicuramente il suo giardino all’italiana che si sviluppa all’interno della corte, con piante secolari. Al suo interno, il castello ospita numerosi affreschi, arredi e opere d'arte che raccontano la sua storia e la vita dei nobili che lo hanno abitato nel corso dei secoli. Dal Castello una scalinata settecentesca risale il colle fino al parco archeologico e alle suggestive rovine della Rocca federiciana, costruita sui resti di un castelletto bizantino distrutto dai Longobardi. Superata la chiesa di S. Giustina, si arriva infine al Santuario delle Sette Chiese: una serie di sei cappelle progettate nel 1605 da Vincenzo Scamozzi, che cercò di riprodurre in miniatura la "Città Santa" di Roma a cui si accede da un imponente portale, la Porta Romana, che segna l'inizio del cammino. Il cammino votivo, che termina nella Chiesa di S. Giorgio, è legato alla presenza di 25 martiri cristiani le cui reliquie furono portate a Monselice nel 1651 e successivamente nel 1713. La chiesa, decorata da affreschi di Tommaso Sandrini e un pregiato altare in marmo intarsiato, è affiancata dal Santuario di S. Giorgio. Le cappelle lungo il cammino contengono important opere d'arte come la pala di Giovanni Carlo Loth e le tele di Jacopo Palma il Giovane, che raffigurano le basiliche romane.

Punto d'interesse

Este

IAT ESTE
Via G. Negri 9/A, Este
estedavivere.it

MUSEO NAZIONALE ATESTINO
Via G. Negri 9/C, Este
atestino.cultura.gov.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento; anche visite guidate

DUOMO DI SANTA TECLA
Piazza S. Tecla 6, Este
duomoeste.it
Condizioni di visita: ingressso gratuito

Luogo d’origine dei nobili Estensi, a cui si deve il primo nucleo fortificato della cittadina, rimaneggiato dai Carraresi e am¬pliato dopo il 1405 dalla Serenissima, Este è stata in tempi più moderni il buen retiro di Byron, Shelley e Debussy. Oggi l’animo cavalleresco e romantico della cittadina si può rivivere con la visita ai suoi tesori storici e architettonici ben conservati. Partite dal Castello che si erge in cima al colle e si circonda di una cortina di torri lunga 1 chilometro circa. Costruito nel 1050 da Azzo II, forte subì, come prevedibile vista la sua lunga storia, distruzioni e ritocchi nel corso del tempo. Era più o meno il 1340 quando i Da Carrara aggiunsero la cinta muraria. Un’ala del castello ospita dal 1887 il Museo Nazionale Atestino, che conserva una raccolta archeologica. La sezione preromana testimonia l’antica civiltà veneta fino all’Età del Ferro, con cimeli dalla necropoli. Spiccano, fra questi, alcune statuette di divinità. La sezione romana invece comprende oggetti come gioielli, lucerne, coniazioni, fregi e altri. Nella sezione medievale e moderna si possono trovare affreschi, tra cui uno di scuola giottesca, e opere in ceramica, eccellenza produttiva di Este. Proseguite nella quadrangolare piazza Maggiore, su cui affacciano il Municipio e del Palazzo Scaligero del Capitano, che dal 1848 ospita la Società Gabinetto di Lettura. Di fronte a questo edificio si aprono i portici di via Principe Umberto che portano alla chiesa di S. Martino, basilica millenaria con la facciata a capanna e un campanile pendente in sitle romanico. Da vedere poi la settecentesca chiesa di S. Maria delle Grazie, l’ex chiesa di S. Rocco e la torre di Porta Vecchia. Re dei luoghi di culto è però il Duomo di Santa Tecla, fondato molto probabilmente nel IV o V secolo d.C. La struttura attuale è barocca e conserva molte opere d’arte tra cui una pala del Tiepolo del 1759, Santa Tecla che invoca la liberazione di Este dalla pestilenza, e una scultura in marmo di Carrara di Corradini, Trionfo dell’Eucarestia, nella cappella del Santissimo Sacramento. A Beatrice d’Este, la seconda patrona della città, è dedicato un altare sormontato dalla pala ottocentesca di Michelangelo Grigoletti. Prendendo, dal Duomo, la via dei Cappuccini, vale la pena camminare o pedalare fino a Villa Cornaro, costruita nel Cinquecento per volere di Alvise Cornaro e in seguito circondata da un parco progettato da Giuseppe Jappelli. Altra villa da vedere è Villa Kunkler, ex convento cappuccino, dove soggiornarono i poeti Byron e Shelley. In cima al colle sorge invece il tardocinquecentesco palazzo del Principe, di Vincenzo Scamozzi, così chiamata perchè Alvise Contarini fu nominato doge proprio nel periodo in cui risiedeva qui.

Punto d'interesse

Battaglia Terme

COMUNE DI BATTAGLIA TERME
Viale A. Volta 4
comune.battaglia-terme.pd.it

MUSEO DELLA NAVIGAZIONE FLUVIALE
Via Ortazzo 63, Battaglia Terme
museonavigazione.eu
Condizioni di visita: temporaneamente chiuso

VILLA SELVATICO
Viale S. Elena 36, Battaglia Terme
villaselvaticoterme.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento; anche visite guidate

CASTELLO DEL CATAJO
Via Catajo 1, Battaglia Terme
castellodelcatajo.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento; anche visite guidate

La città rivierasca di Battaglia Terme somiglia un po’ a una piccola Venezia, con le sue case a schiera che si affacciano sul canale. Il Museo della Navigazione fluviale testimonia le origini del borgo, da sempre legato all’acqua, il sistema di trasporto fluviale e la sua la vocazione industriale. Già dal 1210 la corrente del canale azionava i mulini e nel 1339 dette energia a quella che sarebbe diventata la seconda più antica cartiera d’Italia. Altra attrazione del paese è la parrocchiale di S. Giacomo, risalente al XIV secolo ma rimaneggiata nel XVIII, che conserva al suo interno una Madonna marmorea di Giovanni Maria Morlaiter. Fuori dal centro, sulla colle di Sant’Elena, è la maestosa Villa Selvatico, un edificio in stile palladiano di fine Cinquecento. La dimora vale assolutamente una visita anche solo per godere del suo particolare aspetto fiabesco e orientaleggiante, con torricelle angolari merlate e una snigolare cupola in piombo al centro. Una scalinata monumentale di 144 gradini, risalente alla metà del Seicento, la collega al giardino all’inglese disegnato da Giuseppe Jappelli nel 1816, un romantico parco di selve e laghetti termali. Nei pressi della villa si trova la grotta di Sant’Elena, una sorta di stabilimento termale ante litteram che era anticamente utilizzato dai viaggiatori, tra cui personaggi illustri quali Petrarca e Stendhal. Dalla parte opposta rispetto al colle, si trova invece il castello del Catajo, residenza-fortezza di Pio Enea I degli Obizzi, condottiero della Serenissima. L’edificio, che risale alla seconda metà del XVI secolo, presenta un lungo viale d’ingresso che porta al Cortile dei Giganti, uno spazio sfruttato per ospitare spettacoli teatrali e neumachie. Spettacolari le fontane della villa, come l’esotica Fontana dell’Elefante, all’interno di una grotta. Al piano nobile, a cui si accede tramite una scalinata monumentale, si trova l’affresco dell’albero genealogico della famiglia Obizzi. Da Battaglia Terme il tratto iniziale dell’Anello ciclabile dei Colli Euganei segue gli argini del canale, realizzato tra il XII e il XIII secolo, sopraelevato rispetto alla campagna e alimentato dal Bacchiglione. Da qui alla prossima tappa, Monselice, sono circa 7 chilometri.