Pubblicata il: 21 Marzo 2022
Klimt. La secessione e l’Italia.
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Descrizione
Mi sono sempre sentita uno scricciolo di fronte alle opere d’arte. Con Klimt, ancora di più. Passeggiare tra le stanze di Palazzo Braschi allestite per questa incredibile mostra è stato un vero e proprio viaggio. Nell’intimità e nel tempo. La mostra ricostruisce la vita artistica del pittore, inserendola all’interno del contesto storico-artistico dell’epoca. Gustav Klimt fu tra i cofondatori della Secessione Viennese, l’associazione composta da 19 artisti (tra cui Schiele e Kokoschka) che nel 1898 si separó dal nucleo dell’Accademia di Belle Arti di Vienna per dare vita ad un’organizzazione artistica autonoma, innovatrice e rivoluzionaria. L’attacco all’arte tradizionale si esprimeva soprattutto tramite la rivista Ver Sacrum, sia nella grafica rivoluzionaria che negli articoli pungenti. La mostra ripercorre tutto questo fervente periodo culturale: è una vera immersione nel 1900. Se la Giuditta non è sufficiente per convincervi a visitarla, vi regalo una chicca: è esposto anche il Ritratto di signora. La storia di questo dipinto è fenomenale: trafugato nella Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997, è stato ritrovato per caso nel 2019 in una botola su una parete esterna del museo. L’oro di Klimt vi sovrasterà. Un’esperienza da lasciare a bocca aperta. La prenotazione è straconsigliata: c’è tanta fila e poca pazienza in biglietteria. Palazzo Braschi è sempre una buona scelta; nella saletta a pian terreno troverete sempre una piccola mostra in più per completare la giornata. Costo del biglietto: 13€. Correte! Finirà a breve e i dipinti verrano rimandati nelle loro casine in giro per l’Europa.
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