Pubblicata il: 1 Luglio 2024

L'isola dell'Asinara 😍

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C’è una zona della Sardegna che mi è rimasta nel cuore. A nord, appena oltre le famose Bocche di Bonifacio, c’è il paesino marittimo di Stintino. Stintino è casette color pastello e reti da pesca appese, odore di bottarga e calette dall’acqua cristallina. A pochi km da Stintino c’è la Spiaggia La Pelosa, una piccola porzione di sabbia con il mare dalle mille sfumature di blu: così trasparente che neanche le meduse riescono a mimetizzarsi! I pesciolini nuotano intorno alle caviglie e, con un po’ di fortuna, si possono vedere anche le stelle marine. Il paradiso dei talassofili. 😍 In mezzo al mare, spicca un’isoletta con una torre in pietra. Da lontano sembra minuscola, ma non è così ed ha una storia molto ricca. Alzatevi dal lettino, togliete il costume, indossate degli scarponcini e via: si parte! 📍 𝗗𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘? La selvaggia isola dell’Asinara. 🚢 𝗖𝗢𝗠𝗘 𝗦𝗜 𝗥𝗔𝗚𝗚𝗜𝗨𝗡𝗚𝗘? L’isola è raggiungibile solo via mare, con un classico traghetto da Porto Torres o da Stintino: non si possono imbarcare mezzi di trasporto, è concessa solo la bicicletta perché sull’isola non sono consentiti i mezzi di trasporto a motore! C’è un unico autobus o si possono noleggiare delle auto elettriche. Il mio consiglio? Partire con un tour organizzato che vi lascia nei posti più belli dell’isola. 🎫 𝗤𝗨𝗔𝗡𝗧𝗢 𝗖𝗢𝗦𝗧𝗔 𝗜𝗟 𝗕𝗜𝗚𝗟𝗜𝗘𝗧𝗧𝗢? Il biglietto costa 15 euro andata e ritorno per gli adulti, con un supplemento di 6 euro per le bici e di 2,5 euro in alta stagione. 📌 𝗟𝗘 𝗟𝗢𝗖𝗔𝗟𝗜𝗧𝗔’ L’intera isola è un Parco Nazionale, ma in mezzo alla natura incontaminata ci sono varie località molto particolari. Cala d’Oliva è l’unica zona che ricorda un po’ un centro abitato: fino al 1885 la popolazione vi viveva stanzialmente, ma venne abbandonata e divenne carcere di massima sicurezza. In questo paesino arroccato sulle rocce, a ridosso della costa, per un secolo hanno abitato comandanti e le loro famiglie. Tutto è rimasto come allora, un po’ austero e molto semplice. Sembra un quasi modellino fatto di Lego. Le località portuali si chiamano Fornelli e Cala Reale, la più trafficata. Quest’ultima, essendo la porta d’ingresso dell’isola, è molto più elegante e pomposa di Cala d’Oliva: c’è un grande museo, un Palazzo Reale con stanze riccamente decorate e ci sono anche relitti di antiche navi romane! Le spiagge sono qualcosa di strabiliante. Cala Sabina è di tutte le tonalità dell’azzurro: il bacino costiero è come se l’abbracciasse e la proteggesse e il sole riflette sulla sabbia, rendendola più bianca di quello che è. Qua e là ci sono rocce possenti, enormi tronchi e ramoscelli bianchi, che donano un’allure selvaggia e rilassante alla spiaggia. Vi sembrerà di essere solo voi e questa splendida piscina naturale. Non tutte le spiagge dell’Asinara sono accessibili, ci sono molte zone interdette e protette: le migliori, oltre a Cala Sabina, sono Cala Stagno Lungo e le lunghe lingue di sabbia di Fornelli. 🐴 𝗚𝗟𝗜 𝗔𝗦𝗜𝗡𝗘𝗟𝗟𝗜 Quest’isola ha una caratteristica molto particolare. Il nome stesso dovrebbe avervi accesso un campanellino in testa. L’Asinara si chiama così perché è abitata da dei fantastici personaggi: gli asinelli bianchi! Qualcuno sostiene che l’antico nome romano era Sinuaria e da lì si sia evoluto, ma io preferisco appoggiare l’altra teoria. Mi piace troppo pensare che è grazie a degli animaletti così deliziosi che si chiama così. L’asino bianco dell’Asinara è un asinello albino piccolo piccolo e dal pelo lungo, molto più dolce dei classici asini da fattoria. Non si sa bene come siano arrivati fino a quest’isoletta, l’unica cosa certa è che sono solo i re incontrastati della zona! Non sono molti, hanno problemi di fertilità, ma sono dei curiosoni! Sebbene ne siano stati contati poco più di 100, è impossibile non vederli. Si affacciano sulle coste, brucano l’erba lungo la strada e sbucano fuori ad ogni minimo rumore, con il musetto intento a scoprire nuove persone. Sono buffissimi e rendono l’isola veramente unica. 🔒 𝗜𝗟 𝗖𝗔𝗥𝗖𝗘𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗠𝗔𝗦𝗦𝗜𝗠𝗔 𝗦𝗜𝗖𝗨𝗥𝗘𝗭𝗭𝗔 La storia di quest’isola è veramente particolare. Da sede monastica nel medioevo è diventata colonia di pescatori e pastori per poi essere riconvertita, durante la Prima Guerra Mondiale, in campo di concentramento per prigionieri di guerra. Negli anni ’80 è poi diventata sede del carcere di massima sicurezza fino al 1997, anno in cui è diventata Parco Nazionale. Sono stati smantellati i prigionieri, ma la struttura del carcere è tutt’ora lì, totalmente visitabile. La struttura è ferma a quegli anni e sembra una fotografia del passato. Fa un po’ effetto visitarla, ma è un’esperienza incredibile. Ci sono ancora tutte le camere arredate come erano all’epoca, con letti miseri, piccoli armadi ed un lavabo. Sono ancora presenti le aulette in cui si insegnava ai bambini delle carcerate: quaderni compilati, scritte sulle lavagne, banchi verdi e qualche cartellone sui muri. Sembra che il tempo non sia mai trascorso. Vi sono stati reclusi molti membri delle Brigate Rosse ed anche i boss mafiosi Totò Riina e Raffaele Cutolo. Era una struttura controllatissima e, si racconta, che i detenuti non vivessero in condizioni molto umane. Era così sorvegliata che nell’isola soggiornarono i giudici Falcone e Borsellino nel periodo più rischioso delle indagini del maxiprocesso di Palermo. Fa un po’ impressione camminare per i cortili in cui trascorrevano l’ora d’aria tra i carcerati più pericolosi del Novecento italiano. È senz’ombra di dubbio un’esperienza umanamente molto forte, che vi lascerà con il fiato sospeso per tutta la visita. L’Asinara è un piccolo paradiso terrestre, in cui la bellezza della natura si mescola con fasi importanti della nostra storia repubblicana! Non è un’isola come le altre, ti lascia dentro un’emozione fortissima. Tra un tuffo e l’altro, è una tappa imprescindibile del vostro soggiorno sardo.🥰

Luoghi dell'esperienza

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Punto d'interesse

Asinara, SS