Stoccolma tra amici, colori e una Fika perfetta

Non so se sia stata l’aria fresca di fine settembre, le strade acciottolate di Gamla Stan o il fatto che fossimo lì tra amici, ma Stoccolma ci ha stregati dal primo momento. Siamo arrivati nel primo pomeriggio e, zaini in spalla, ci siamo subito tuffati nella città vecchia. Gamla Stan sembra uscita da un libro di fiabe, con i suoi vicoli stretti e le case color ocra. Abbiamo girato senza una vera meta, lasciandoci guidare dall’istinto e dalla voglia di scoprire. Poi siamo finiti davanti al Palazzo Reale, imponente e solenne. Il Palazzo Reale è sfarzoso: stucchi dorati, affreschi, il trono d’argento. Ogni sala racconta la grandezza della monarchia svedese. Il giorno dopo siamo andati alla residenza di Drottningholm, un posto che sembra un mix tra Versailles e una cartolina perfetta. Passeggiare nei suoi giardini ci ha fatto dimenticare per un attimo di essere in una capitale: tutto era silenzioso, solo noi e il rumore del vento tra gli alberi. Dopo pranzo siamo andati allo Skansen, il museo all’aperto. Tra le case d’epoca, gli animali nordici e l’atmosfera da villaggio antico, ci siamo davvero sentiti dentro un’altra epoca. Ma il momento migliore della giornata è stato decisamente la nostra prima Fika svedese. Ci siamo fermati in un café accogliente, con l’odore di cannella nell’aria, e abbiamo ordinato kanelbullar e caffè. Non era solo una pausa, era un vero e proprio rito: stare lì, chiacchierare senza fretta, godersi il momento. E abbiamo capito perché per gli svedesi è così importante. L’ultima sera l’abbiamo dedicata al casinò in centro. Non siamo certo diventati milionari, ma tra qualche puntata alla roulette e un paio di drink, ci siamo divertiti un sacco. Forse è stato il mix tra architettura, natura e quell’atmosfera rilassata, ma Stoccolma a settembre ci è entrata dentro. I colori della città, tra il giallo e l’arancione delle foglie e il blu dell’acqua ovunque, sono difficili da dimenticare. E forse, un giorno, torneremo per un’altra Fika.